Siero per l’artrosi come funziona?

Ho 75 anni e una osteoartrosi al ginocchio. Mi hanno prescritto antiinfiammatori e fisioterapia, al momento senza grossi risultati. Ho sentito parlare di un siero autologo condizionato, ma non ne so nulla. Di che si tratta?

Immunoematologia med. trasfusionale IRCCS S. Raffaele, Milano I processi artrosico – degenerativi si caratterizzano per un andamento cronico ed una rilevanza clinica progressivamente invalidante.

Sono numerosi i trattamenti conservativi praticabili, tra questi quelli innovativi propri della medicina rigenerativa che si avvale di componenti del sangue ad uso non trasfusionale, vale a dire componenti ottenuti da specifiche lavorazioni del sangue prelevato dal paziente stesso e somministrate, generalmente mediante infiltrazione, in sede di lesione. Il siero autologo condizionato (ACS) è uno di questi componenti, e si ottiene a partire da un prelievo di pochi ml di sangue del paziente all’interno di speciali provette. Queste contengono particolari granuli che, dopo alcune ore di incubazione a 37°C, inducono la formazione di un siero (frazione ematica priva di cellule e di fattori della coagulazione) caratterizzato da elevatissime concentrazioni di fattori di crescita di derivazione piastrinica favorenti la rigenerazione tissutale e di sostanze anti-infiammatorie, tra queste in particolare l’inibitore dell’Interleuchina-1. ACS ha un ruolo validato dalla letteratura scientifica internazionale che gli riconosce un ruolo rilevante nel trattamento delle forme artrosico-degenerative, nei processi infiammatori delle grosse articolazioni ed in ambito di medicina sportiva. Il servizio trasfusionale dell’ospedale San Raffaele è uno dei pochi a produrlo in Italia e l’unico a farlo nell’ambito di un protocollo di studio approvato dal Comitato etico locale e dal Centro nazionale sangue.

Dott. Luca Santoleri